Autobiografia · Classici della letteratura · Narrativa · Temi sociali

🔖LESSICO FAMIGLIARE di Natalia Ginzburg

“Lessico famigliare” non e’ soltanto la storia della famiglia Levi, ebraica e antifascista, ma e’ per ammissione della stessa scrittrice “una folla di ricordi”.

Questo libro di memorie che ci fa conoscere da vicino la vita intima della Ginzburg, ha per protagonista un focolare domestico in cui convivono affetti sinceri, litigi, partenze, ritorni, pettegolezzi e la cornice storica ingombrante e spaventosa del fascismo e delle leggi razziali.

La scrittrice mantiene viva l’immagine di chi c’e’ ancora e di chi purtroppo non c’e’ più perdendosi nel ricordo di un padre burbero e testardo, di una madre dall’animo buono ma a tratti frivola, dei fratelli dalle mutevoli passioni, del buon Adriano Olivetti a lei molto caro e dell’umbratile Cesare Pavese che non volle o non seppe vivere.

In un romanzo in cui menzogne e verità si intrecciano nella memoria, i veri protagonisti diventano i coloriti modi di dire del padre, le divertenti sottolineature della madre e i motti inventati dai fratelli.

Ho apprezzato molto la sensazione di quotidianità che trasuda dalle pagine del romanzo ma , se devo essere sincera, mi e’ mancato un po’ di cuore. In questo resoconto di ricordi preziosi ho sentito il vuoto attorno alla figura di Leone Ginzurg. Da romantica, mi sarei aspettata che la sua triste vicenda avesse un po’ più di rilievo e sentimento.

❓️Voi avete letto il romanzo? Cosa ne pensate?

Affrontare paure · Autobiografia

🔖HO ANCORA GLI OCCHI DA CERBIATTO di Salvatore Claudio D’Ambrosio

🖇COLLABORAZIONE🖇

È il diario autobiografico e intimo di un cuore ferito.

📖 Il protagonista e’ dapprima un bambino, poi un adolescente e infine un uomo che mette completamente a nudo il suo vissuto e i suoi sentimenti, senza pregiudizi.

Schiacciato dal peso degli eventi, tra rimorsi e sensi di colpa, lo scrittore analizza introspettivamente la sua esistenza segnata dall’adozione, dalla perdita delle radici, da un ostinato richiamo del sangue, dal razzismo e da un’insaziabile fame d’affetto che lo porterà a sacrificare se stesso nello spasmodico desiderio di rendere felici gli altri.

La narrazione di questo libro, per una sorta di strana affinità elettiva, mi ha ricordato il brano “Ebony and Ivory” di Paul McCartney e Stevie Wonder, ascoltato  anni fa in una classe di liceo, durante l’ ora di inglese.

Come nella canzone, Salvatore Claudio D’Ambrosio ci proietta in un mondo abitato da tasti neri e bianchi di uno stesso pianoforte che vivono fianco a fianco cercando di stabilire un’armonia e un equilibrio pacifico.

A nostre spese impariamo ad esistere nonostante i tasti neri, le cicatrici, le perdite e il buio, ma è solo quando capiamo il vero senso dei tasti bianchi, del perdono, della luce e del vero amore che impariamo a vivere davvero!

“Ho ancora gli occhi da cerbiatto” e’ un libro piccolo dall’anima grande.

❤️ Leggetelo, se avete voglia di viaggiare dentro un cuore!

Ringrazio l’autore per la collaborazione e la copia del libro.

❓️Voi che ne pensate? Amate i testi autobiografici?